s.f. Etymology: dal gr. byrsa, Plurale: borse Diminutive Sing. F.: borsettina Diminutive Pl. F.: borsettine
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Accessorio femminile, che contiene oggetti personali come: portafoglio, documenti, chiavi ecc. Nel corso del tempo e delle mode ha subito innumerevoli cambiamenti. Inizialmente era utilizzata anche dagli uomini come contenitore di denaro, per diventare in seguito un accessorio prettamente femminile. Nel '300 la borsetta femminile è appesa alla cintura, in materiale prezioso e tempestata di pietre, poi diventa in velluto, a sacchetto. Viene dimenticata, e quindi recuperata per trovare la sua collocazione definitiva agli inizi del '900. Piccola, ricamata, si adatta al modo di vestire: da sera in maglina d'argento, a bauletto, in tartaruga, dal design accurato. Con l'avvento degli stilisti la borsa diventa un accessorio indispensabile , uno status symbol. Chanel propone la celebre e imitatissima borsetta da portare a tracolla, è in pelle trapuntata a losanghe, mentre Hermès disegnerà l'intramontabile Kelly, pensata per la principessa di Monaco, dalla quale prende il nome, come Gucci chiamerà Jackie una tracolla dalla chiusura ovale con il caratteristico morsetto creata per l'Onassis. Negli anni '70 faranno furore in tutto il mondo le borse di Louis Vuitton con stampato il celebre monogramma. Parallelemente esplode la moda hippy e le borse sono, in antitesi a quelle firmate, realizzate in tessuti poveri, come le tele indiane dagli specchietti lucenti, sfrangiate e decorate con ricami etnici. L'evoluzione continua secondo le tendenze che nel 2000 si sintonizzano sul concetto di praticità, hanno inserito il portacellulare, ricche di zip, sono a tracolla come i tascapane dei militari. Funzionalità e stile sono le nuove parole d'ordine. Accanto borse piccolissime e arricchite da strass e perline come inno alla vanità dell'accessorio
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