s.f. Etymology: dall'inglese: baby (piccola) e doll (bambola)
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Camicia da notte cortissima, trasparente, leggermente svasata, accompagnata da mutandine delle stesso tessuto. Pizzi e fiocchetti sintetici come ornamento. Esibisce una scollatura arrotondata con nastrino passante, che l’arriccia quanto basta, le maniche sono corte e a palloncino, anch’esse arricciate, oppure preferisce sottili bretelline che sostengono una scollatura a cuore, classica del reggiseno. "Baby Doll" è il titolo di un testo di Tennessee Williams, diventato poi una sceneggiatura, scelta dal regista Elia Kazan per girarne un film, che farà discutere per l’argomento scabroso affrontato. Carol Baker, l'attrice protagonista, interpreta il ruolo della giovanissima moglie dell’attempato patrigno, ha appena sedici anni e indossa la famigerata camiciola che scandalizzerà sia l’America puritana, sia lo stato del profondo Sud dove è ambientata la pellicola. Siamo nel 1956. Da qui in poi quella sottovestina da notte della sposa-bambina si chiamerà baby doll, rubando il nome al film di Kazan. Anche Betty Boop, diva ultrafemminile del fumetto, indossava abitualmente il malizioso baby doll, come le burrose ragazzine disegnate da Vargas.
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